giovedì 16 febbraio 2012

Lettera aperta al Presidente Silvio Berlusconi

Caro Presidente,

Ho letto con grande interesse la tua Lettera Aperta del 16 Febbraio.
Sono uno di quelli che "malauguratamente ha la sventura di entrare nel tunnel della mala giusizia" e che essendo un "cittadino normale" rischia che la Procura decreti la sua "fine".

Sono stato arrestato sulla base di un teorema incredibile e trattenuto per tre mesi in carcere; durante la carcerazione ho sempre gridato la mia innocenza, anche grazie alle colonne di questo giornale, ho rifiutato un comodo patteggiamento e a quasi un anno dall'arresto sono in attesa che inizi il processo di primo grado.

Non ti annoio con i dettagli della vicenda, ti faccio notare però alcune coincidenze interessanti: nel Maggio del 2010, come Sindaco di Buccinasco del PDL, facevo un'iniziativa che aveva grande risalto sulla stampa contro il sistema delle interecettazioni telefoniche, nel Giugno dello stesso anno il mio telefono cominciava ad essere intercettato; nel Febbraio del 2011 rilasciavo a Luca Fazzo un'intervista fortemente critica nei confronti della Procura di Milano e della sua ossessione antagonista nei confronti della politica, nel Marzo del 2011 venivo arrestato.

Mentre ero in carcere ed infuriava la polemica davanti a Palazzo di Giustizia mi sentivo un prigioniero di guerra che pagava con coraggio il suo tributo alla causa.
Una volta uscito però, con mia grande delusione, invece di sentirmi supportato dal Partito per le idee liberiste e liberali del quale stavo combattendo, mi sono trovato completamente isolato e dimenticato. Mi sono allora sentito come un reduce dal Vietnam che dopo aver combattuto per il suo paese si trovava quasi a doversi vergognare di ciò che aveva fatto.

Ho quasi la sgradevole impressione che, chi combatte con coraggio e in prima fila  (pagando di persona) per una giustizia più giusta, sia da tenere distante affinchè la Procura di Milano non se la prenda troppo, è triste ma mi pare proprio sia così.

Io credo che tu voglia un partito di uomini e non di opportunisti e continuo con orgoglio a supportare il centro-destra, non ho la tua forza e non so se "sono strutturato per resistere", comunque, per il momento, in completa solitudine, resisto e combatto.

Ci tengo però a farti notare qual'è il destino che i tuoi colonnelli riservano ai soldati feriti, non solo per me, ma, e soprattutto, per il movimento, che di soldati coraggiosi oggi ha un estremo bisogno.

Tuo

Loris Cereda

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