sabato 29 dicembre 2012

Che fare?

L’articolo di fondo del Corriere di oggi (Michele Ainis) è geniale nella sua semplicità e sintetizza, direi in modo perfetto, le opzioni che oggi vengono offerte agli elettori italiani. Non parla dei programmi ma dei modelli istituzionali di riferimento (del resto Ainis è un costituzionalista).
E’ evidente però che i modelli tracciati da Ainis sottintendono i programmi, perchè i modi in cui le varie forze propongono le loro legittimazioni sono le basi su cui si regge la loro proposta di Governo.
Per chi, come me, ha condiviso ed approfondito le proposte della scuola di scienza politica italiana di Mosca, Pareto, Michels e del Prof. Albertoni (incoerentemente poi sbarcato nella Lega) è evidente l’attrazione che il modello elitario di Monti può esercitare e le rivoluzione che esso rappresenta. L’ideale di un Governo di persone preparate, che non vivono di politica, e che offrono la loro esperienza di elite al Governo del paese, è la soluzione moderna a quella che Evola chiamava una Società Organica, dove i ruoli sono definiti dall’attitudine a ricoprirli. La vera sfida per questo modello non fa riferimento alle logiche della politica che conosciamo ma al reale problema (che Pareto ha mirabilmente definito) di come si definiscono le elite. Questa è la vera sfida che attende Monti: sarà capace di selezionare una vera elite? E qui la risposta sta proprio nel “chi è Mario Monti” e cioè: è un esponente di un elite moderna e capace o è il frutto di quella commistione lobbistica tra politica, magistratura, università, poteri forti, consigli di amministrazione di grandi aziende e banche, aristocrazie del denaro? E’ cioè un “uomo differenziato” (Evola) o è un semplice modo di riverniciare il vecchio affinchè l’Italia continui a riproporre quella immobilità sociale che precludendo ogni accesso dei migliori a posti organici alle loro capacità ripropone la sostanziale dominazione di elite tutt’altro che organiche?
Perchè, va detto senza esitazioni, Berlusconi, con tutti i difetti del berlusconismo, è stato comunque capace di rompere i modelli di dominazione sociale che l’Italia dei salotti buoni ha strenuamente difeso dal dopo guerra fino al 1994; ha aperto spazi nuovi di libertà e di liberismo contro i quali tutto il mondo reazionario e falsamente progressista si è scagliato, usando la magistratura come arma impropria.
Poi Berlusconi non è stato capace di difendere i principi del suo agire dall’inquinamento del partito perchè è uomo da “stato nascente” (Alberoni) e non da istituzionalizzazione, da qui il fallimento del PDL.
In questo dubbio, su chi oggi tra Monti e Berlusconi, possa davvero permettere all’Italia di essere governata dai migliori non riesco a trovare una soluzione, non riesco a vedere la realtà a 360° in modo chiaro.
Resto quindi del parere che, in assenza di risposte chiare sul “tutto” sia meglio occuparsi del “particolare” ed essendo per me prioritario, nel mio poco e nel mio piccolo, riformare il sistema giudiziario italiano (il vero reale e principale vulnus alle aspirazioni dei migliori), sosterrò il Partito Radicale, unico partito a porre questa questione al centro del dibattito politico.
Mi limito ad aggiungere che chi (come Fermare il Declino o Italia Futura) pone al centro del dibattito la giustizia civile, commette un errore enorme nel valutare le priorità; escludendo l’ Uomo (quello che paga la mala giustizia penale) dalle proprie priorità non si prepara un nuovo umanesimo, e nemmeno un paese migliore.

martedì 18 dicembre 2012

La Separazione dei Poteri


LA SEPARAZIONE DEI POTERI

Nel mondo moderno, dominato dalla superficialità mediatica, c’è chi riesce a giocare magistralmente con le parole ed a far passare colossali truffe per verità universali.
E’ sicuramente il caso del concetto di “Separazione dei poteri”. Ogni volta che qualcuno in Italia parla della necessità di limitare il potere dei magistrati, questi, assieme ai loro laidi sostenitori, strepitano contro la supposta violazione del “Principio della Separazione dei Poteri” con tanto di riferimenti alla Carta Costituzionale.
Ora, il principio della separazione nasce nella grecia classica ed è stato recepito da tutte le Costituzioni moderne, in Italia fin dallo Statuto Albertino; ma, attenzione, questo principio è da sempre funzionale ad evitare che la magistratura interferisca nella politica e non viceversa.
Del resto, tutti gli esempi storici di dispotismi hanno dimostrato che, nelle dittature, la magistratura viene usata con scopi politici e, mai, la politica con fini anti magistrati.
Quindi, garantire la separazione dei poteri non vuol dire limitare il potere giuridico, ma vuole, da sempre, dire, tutelare la politica affinchè le motivazioni giudiziarie non condizionino le regole della democrazia.
Dire che si devono riformare le norme che regolano la custodia cautelare vuole allora dire che si deve impedire alla magistratura di eliminare, senza prove e senza processo, un politico scomodo con la facile reclusione e l’ovvio sovvertimento delle regole democratiche; dire che si vuole eliminare l’ obbligatorietà dell’azione penale, vuol dire togliere ai magistrati la possibilità di sviluppare la loro ossessione anti-politica al di là e al di fuori delle reali priorità nazionali; dire che si vuole la separazione delle carriere, significa chiedere un banale requisito di parità tra accusa e difesa; dire che si vuole la responsabilità dei magistrati, vuol dire togliere a questi privilegiati il diritto di far del male al loro prossimo senza il rischio minimo di pagarne le conseguenze.
Volere la riforma della giustizia, quindi, vuole proprio dire volere la separazione dei poteri; laddove è di evidenza lampante che in Italia è la magistratura che interviene costantemente nella vita politica senza il minimo rispetto delle regole della democrazia mentre, anche per l’incapacità dei politici, la politica non riesce a condizionare, seppur minimamente, l’attività dei magistrati.
Se qualcuno avesse dei dubbi provi solo a pensare oggi quanti magistrati hanno avuto problemi dai loro scontri con la politica e, al contrario, quanti politi sono usciti massacrati dai loro scontri con la magistratura.
E’ così difficile che la politica, almeno su un tema così lampante, riesca a trovarsi d’accordo senza se e senza ma?

giovedì 15 novembre 2012

Il Laboratorio Lombardia

Credo che il Laboratorio Lombardia possa diventare un modello interessante per fondare una rinascita della politica o, per lo meno, un nuovo modo di stringere il patto tra elettori ed eletti.
In questo senso però le due esperienze (PD e PDL) mi pare abbiano un valore diverso, e, lo dico subito, mi piace molto di più quello del Centro-sinistra.
Il Centro-sinistra (sul quale ho delle ovvie diffidenze dal punto di vista del generale approccio anti liberale e statalista ai problemi) ha preparato delle candidature credibili all’interno dell’establishment e, successivamente, ha saputo raccogliere dalla società civile una personaità di spessore che ha sempre portato avanti dei valori positivi senza mai identificarsi con gli schieramenti e senza neppure atteggiarsi ad intellettuale d’area. Ambrosoli è in grado di dare al Centro-sinistra quel valore aggiunto che manca al “sistema partiti” per rifondare il rapporto politica/società.
La candidatura Albertini invece mi pare più caricata di opportunismo politico e, a conti fatti, di sincera ipocrisia.
Albertini è stato per anni Sindaco PDL, e’ stato eletto nelle Liste del PDL al Parlamento Europeo, i suoi principali sponsor sono Formigoni e Lupi che, oltre ad avere anni di militanza nella DC, sono poi stati tra i principali protagonisti del PDL a livello nazionale e, soprattutto, lombardo. E’ credibile questa candidatura nel senso di un rinnovamento? Secondo me no. Se davvero si voleva candidare Albertini era necessario avere il coraggio (e doveva averlo Albertini per primo) di rivendicare i principi fondanti del PDL e la sua storia (con pro e contro ma a testa alta). Mi pare invece si sia cucito un abito arlecchinesco che, oltre a raccogliere difficilmente i voti degli incerti, rende ancora più grottesca l’umiliazione del partito e la conseguente volontà dei suoi quadri di continuare a lottare per i principi in cui credono. Che il PDL stia stracotto non ci sono dubbi ma che a mangiarsene i resti bolliti siano quelli che ne hanno sfruttato di più le energie nei momenti della sua massima muscolarità mi pare una triste nemesi.

martedì 16 ottobre 2012

Che uomini da poco

Vorrei proporvi una visuale diversa del "Caso Zambetti" da quella spacciata dai giornali che, come sempre, accolgono a braccia aperte le verità delle Procure e gli show mediatici della Signora Boccassini (che dovrebbe essere per lo meno ascoltata con la possibilità di sentire anche il difensore dell’imputato e non in monologhi privi di contraddittorio).
Comincio dalla fine, dopo 7 anni di calvario Zambetti verrà assolto perchè il fatto non costituisce reato (a meno che la Procura non decida di tirare in lungo per far prescrivere il tutto).
Veniamo al fatto. Zambetti è candidato alle regionali e sa che per essere eletto deve superare le 10.000 preferenze. Ovvio che non bastino i suoi amici e che si debbano andare a prendere voti ovunque. gli amici gli organizzano serate, feste ecc.. per presentarlo agli elettori, ma non bastano. Servono anche i “professionisti della preferenza”; persone che a vario titolo si offrono ai candidati e che, come gli amici, organizzano occasioni di incontro per presentare il candidato.
La cosa è molto semplice, le persone vengono invitate ad una cena, ascoltano lo Zambetti di turno che racconta le solite cose, mangiano gratis, e quando vanno a votare, piuttosto che non scrivere nulla, scrivono Zambetti nello spazio della preferenza. E’ la democrazia, piaccia o meno funziona così; è il libero mercato, piaccia o meno funziona così e nel libero mercato si inseriscono i professionisti che per organizzare queste raccolte di voti si fanno pagare.
Ora da Zambetti si presenta tal Costantino che gli offre il suo appoggio. Oggi Costantino viene presentato come un Boss della ‘Ndrangheta, ma è credibile che un Boss della ‘Ndrangheta se ne vada in giro libero? delle due l’una, o lo si sapeva prima, e quindi avrebbe dovuto essere agli arresti, o ancora non lo si sapeva, e allora come poteva saperlo proprio Zambetti?
Ma ancora, e ancora di più: ma vi sembra normale ed accettabile che l’ Istituzione Magistratura, sapendo (perchè lo spia) che un Boss prende contatto con un’ Istituzione democratica (Zambetti) vada avanti a spiare e non si premuri, al contrario, di convocare Zambetti ed avvertirlo dei rischi che corre e che fa correre alle Istituzioni? Questa è la vera follia: la Magistratura non ha la volontà di difendere la legalità ma solo quella di distruggere la politica e di cercare in ogni modo di creare teoremi destinati a distruggere il malcapitato e, con lui, l’Istituzione Democratica che rappresenta.
Per Formigoni provo pena, le cose che ha detto su Zambetti sono ributtanti. Ma come, quando i magistrati si occupano di lui è tutto fumo, se però inguaiano un suo compagno di partito allora le cose si fanno gravi? Ma se Formigoni è innocente fino a prova contraria non dovrebbe valere lo stesso anche per Zambetti?
ma è possibile che la politica sia così infingarda da permettere alla magistratura di distruggerla senza colpo ferire?
L’unico atteggiamento da UOMO ch Formigoni avrebbe dovuto avere sarebbe stato quello di dire: cari Magistrati, voi avete il potere di prendere un innocente e metterlo in carcere e io non posso farci niente – anche perchè siamo noi politici che non siamo riusciti a modificare le leggi che regolano la custodia cautelare lasciando a voi magistrati la possibilità di applicarla con troppo ampia discrezionalità – ma non vi riconosco nessuna autorità e, tanto meno, autorevolezza politica per intervenire sulla composizione della mia Giunta il Dr. Zambetti quindi, eletto dal voto di 11.000 persone (che avevano diritto di voto e che quindi non erano delinquenti abituali), resta al suo posto fino a che voi non sarete capaci di provare ciò che, con teoremi arditi, state oggi sostenendo.
Mi rendo conto di essere uno dei pochissimi politici (ma forse non lo sono mai stato) che ha il coraggio di dire e scrivere queste cose – dette e scritte anche un mese prima che mi arrestassero – quindi, circondato da codardi è giusto che venga sconfitto, ma mi batterò fino all’ultimo per salvare quel poco che resta della nostra democrazia.

venerdì 27 luglio 2012

Se non ci ribelliamo adesso

Da tempo, cioè da molto prima che la loro furia vendicatrice si abbattesse su di me, denuncio la follia, l'inadeguatezza, la sovversività di una buona parte della magistratura in Italia.

Siamo in pochi ad avere il coraggio di farlo; in molti lo vorrebbero fare ma hanno paura. In Italia i magistrati hanno il potere di rovinarti la vita, un potere assoluto, senza limiti, senza controlli.

Però l'evidenza di quanto io dico e scrivo da anni è ormai così palese che non si può indugiare, bisogna agire.

Potrei parlare del costante sovvertimento delle regole democratiche perpetrato dai magistrati che decidono di entrare nelle vicende politiche, avrei decine di esempi, ma  preferisco per oggi parlare di altri casi.

Cominciamo dalle recenti cronache di "nera": Meredith, Chiara Poggi, Yara, per citare i più eclatanti. Vittime in attesa di giustizia che forse mai l'avranno; vittime dei loro carnefici e vittime di inquirenti incapaci di portare a conclusione una vicenda processuale con la condanna dei colpevoli. Riflettiamo, questi sono casi di rilevantissima portata mediatica, quindi dovremmo presumere che gli inquirenti mettano il massimo del loro impegno; ecco se questi sono i risultati pensiamo a quale livello di approssimazione ci sia sulle vicende che non interessano nessuno. Le strade pullulano di colpevoli e le carceri sono piene di innocenti, ma di queste cose nessuno parla perchè nella gran parte dei casi sono reati che non hanno rilevanza mediatica.

A molti magistrati non interessa capire se in quel gruppo di potenziali trafficanti di droga ci sono degli innocenti o se un lavoro un po' più accurato potrebbe portare ad altre condanne; non si va sui giornali per questo; meglio, molto meglio, per la loro vana gloria rovinare la vita a qualche poveraccio che ha avuto l'irredimibile colpe di fare politica (i casi Errani e Vendola dimostrano quanto dico da tempo che l'offensiva è contro la democrazia e dove serve va a colpire anche la sinistra).

Ma i casi degli ultimi giorni sono di una Follia insuperabile.

A Palermo una procura che dovrebbe tenere un profilo bassissimo, se non vergognarsi, per l'incapacità dimostrata nel trovare i colpevoli della morte di Borsellino - dove un innocente ha fatto12 anni di carcere -; al contrario arriva a livelli di arroganza inauditi cercando di zittire (dopo averne ascoltato le conversazioni telefoniche ed averne reso pubblici i contenuti) il Presidente della Repubblica.

A Taranto, dove è del tutto evidente che una situazione incancrenita da 30 anni necessitava un approccio politico condiviso, la Procura entra a gamba tesa causando un disastro economico che si aggiunge a quello ecologico che, adesso, difficilmente il privato potrà gestire.

Quali altre nefandezze dobbiamo aspettare per bloccare questo potere che, sfuggito ormai ad ogni controllo, sta, con logica difficile da comprendere, affossando quel poco che resta del nostro paese?

lunedì 9 luglio 2012

La grande bufala

Come potete immaginare ho messo un po' di tempo a metabolizzare e a reagire con freddezza all'ulima porcheria che mi è stata fatta con tanto di tam tam mediatico. Se avete un atimo di pazienza vi dimostrerò con grande semplicità che si ratta di una bufala, però è bene seguire un po' di passaggi per capire, prima, come si è arrivati a questa schifezza.

Il primo "attore" è il Signor Colella; dunque questo signore fu arrestato assieme a me nello scorso Marzo e, dopo aver negato di aver mai avuto con me alcun tipo di relazione al di fuori della legge, ha improvvisamente cambiato versione raccontando altro e ottenendo la scarcerazione, tuttavia su di lui restano (o restavano) aperti altri procedimenti (in cui io non ho niente a che fare). Sarà interessante conoscere come si stanno evolvendo alla luce, anche, di questo suo "provvidenziale" ritrovamento.
Il secondo attore è la Procura di Milano che ha accolto un video ottenuto e conservato (??) in modo improprio, non autorizzato e proveniente da un server che la stessa procura aveva preventivamente analizzato per oltre 6 mesi.
Il terzo attore è la stampa che ha spacciato per "prova" una bufala senza nemmeno provare ad analizzare cosa fosse, a cosa si riferisse e che logica potesse avere.

Vediamo allora di partire dalla logica.

Dunque, l'ipotesi accusatoria della Procura è che io abbia favorito l'ottenimento di un Sub-appalto da parte di una società del Signor Colella. Non entriamo qui nei dettagli di come viene ottenuto un sub-appalto, diamo per vero (e non lo è) che io abbia favorito tale ottenimento, bene questo sub appalto è stato ottenuto nel Luglio del 2010, ora, il video "prova" è del Marzo 2011, qualcuno dovrebbe cominciare a chiedersi che senso avrebbe pagare una tangente 9 mesi dopo aver ottenuto il vantaggio promesso.

Altre cose scritte dalla stampa sono prive di alcun fondamento, Colella che io sappia non ha mai avuto interessi immobiliari a Buccinasco nè mai li ha rappresentati ed io non ne ho mai parlato con lui e nessuno me li ha mai contestati, quindi la bufala qui è totale.

Ma andiamo avanti; come dicevo questo "video" emerge da un server che la Procura aveva sequestrato al momento dell'arresto di Colella, il server è stato spremuto e rivoltato dai tecnici della Polizia, questo video dov'era? Non c'era? O c'era ed è stato ritenuto irrilevante? E come mai ora non lo è ?

E poi, Il Signor Colella è il mio commercialista, dunque che io entrando ed uscendo dal suo ufficio possa avere delle buste è la cosa più normale del mondo, non si capisce cosa possa provare l'esistenza di una busta. Se vado dal macellaio esco con un pacchetto di carne, può la presenza del "pacchetto" essere la prova di un "traffico d'organi"?

Altra incongruenza: Colella può aver fatto questo video per "incastrarmi" ma allora sarebbe stato più semplice aprire la busta e mostrarmi il suo terrificante contenuto, ma se invece non lo ha fatto per incastrare me, e la busta conteneva davvero le prove di una corruzione, vi sembra ragionevole che si custodisca su il suo server le prove di un suo reato? Tenete poi conto che questi sistemi dovrebbero cancellare ogni video entro 48 ore proprio per evitare violazioni di privacy, come mai porprio questo è rimasto?

E ancora, ammesso e non concesso che la persona del video sia io, va rilevato che il montaggio è stato realizzato "ad arte" ma si sono dimenticati il timer (anche dilettanti) che dimostra come la "Busta" sia restata sul tavolo per parecchi minuti, vi sembra ragionevole che una tangente (si favoleggiano 10.000 Euro) venga lasciata per così tanto tempo sul tavolo dal presunto corrotto?

E ancora, il presunto corrotto ad un certo punto si alza dal tavolo e fa per andarsene, poi ricompare e prende la busta, apparentemente sembra che qualcuno gliela ricordi, è pensabile che il corrotto possa dimenticare una simile busta sul tavolo?

Ora, io potrei semplicemente dire che è tutto normale e che la busta conteneva quello che più vi piacerebbe sentire, ma prima di chiedere a me cosa conteneva la busta non è forse il caso di chiedersi:

a) il video è autentico?
b) la persona sono io?
c) la busta contiene davvero dei soldi?
d) ammesso anche che li contenga a quale titolo mi sarebbero stati dati? Cioè, cosa avrei fatto io di illegale per essere compensato da Colella il 16 Marzo con 10.000 Euro?

Detto tutto ciò, perchè questa bufala è uscita ed ha avuto tutto questo rilievo con ovvia ed inutile sofferenza mia e della mia famiglia?

Colella: un giorno sapremo perchè ha "trovato" questo video e per quale ragione lo abbia "prodotto" visto che la sua posizione nel mio processo è già chiusa da molti mesi.

Procura: d'accordo ognuno fa il suo lavoro, ma ha senso rendere pubblico un filmato vecchio di oltre un anno? Serve a cercare la verità processuale?

Stampa: capisco che nel periodo estivo servano notizie ma non è forse il caso di verificarle meglio prima di sbattere il "mostro" in prima pagina? (tralascio ogni commento su quei giornalisti che addirittura ritenevo amici).


lunedì 18 giugno 2012

Molto interessante questo articolo di Giuliano Ferrara, peccato che i dirigenti del PDL siano troppo occupati nel farsi la guerra tra loro e non avranno tempo per leggerlo, il mio commento è il numero 27.




http://www.ilgiornale.it/interni/cari_prof_fermatela_casta_giudici/17-06-2012/articolo-id=592955-page=0-comments=1#scrivi_commento

mercoledì 6 giugno 2012

I Moderati

Nella attuale confusione che copre lo scenario politico italiano è facile perdersi e arrivare all'astensione sulla base del semplice fatto che non si riesce a capire dove siano le reali differenze tra una proposta politica e l'altra.

Gli stessi partiti e i movimenti politici reagiscono a questa situazione in modo disorganico e ambiguo aggravando il senso di impotenza del cittadino e la sua incapacità di capire e, di conseguenza, di scegliere.

Uno dei paradigmi più usati è oggi quello di "moderato"; tutti, più o meno, si definiscono "moderati" con il risultato di far sprofondare questa categoria tra quelle che Benedetto Croce definiva "pseudoconcetti", cioè quei "concetti" che risultano così vaghi e indeterminati da apparire senza valore.

Oggi tutti sono moderati, ma moderati verso cosa? Stabilito che si ritiene il rispetto dell'altro e l'educazione un valore basilare per far valere le proprie idee, poi, moderatamente, cosa si vuole?

Ecco, qui sta il punto chiave dove i partiti tradizionali, ma anche i movimenti civici, evitano di prendere decisioni nette ed inequivocabili per paura di perdere consenso; si crede cioè che, tenendo vaga la prospettiva politica che si intende seguire sia possibile raccogliere il consenso di una parte più vasta dell'elettorato. Il risultato invece è l'astensionismo, perchè, come è bello e giusto che sia, la gente vuole scelte di campo precise tra cui scegliere, altrimenti, non sceglie.

Allora la vera opzione, quella che divide, il vero "concetto" su cui si deve scegliere è se essere o meno liberali; ma non nei concetti vaghi ( "pseudoconcetti") che qualcuno ha cercato di dare alla definizione; bensì nella definizione storica che i teorici del liberismo da Smith a von Hayek, passando per Einuadi e arrivando a Salin hanno ben chiarito. Insomma si è per uno Stato (e una Regione un Comune ecc...) che abbia il meno risorse possibili affinchè il privato possa mettere in moto l'economia e creare ricchezza e benessere o si vuole uno Stato pesante che possa offrire a tutti le necessarie garanzie sociali come priorità dell'agire politico.

Ecco, di fronte ad una scelta di campo precisa da parte degli schieramenti si potrà tornare a chiedere all'elettorato di esprimersi su quale modello ritiene più adatto, se si continua a navigare nel mondo degli "pseudoconcetti" ogni deriva astensionistica o, peggio "anti politica" sarà più che giustificata.

lunedì 21 maggio 2012

Vuolsi così colà

Lo scorso mercoledì avevo scritto cosa pensavo del ballottaggio che si stava prospettando a Buccinasco affinchè nessuno potesse dirmi, "troppo facile dirlo adesso".

L'esito era scontato ed anche le sue dimensioni, che sono assai vicine a quelle delle disfatta Iocca-Carbonera; allora però c'era l'evidenza di una frattura politica e, per lo meno, c'era la scusante della "prima volta".

Questa volta i moderati, o comunque tutti quelli che non vorrebbero avere a Buccinasco un sindaco di sinistra (la gran maggioranza), sono riusciti nell'impresa di ripetere, a soli 9 anni di distanza, lo stesso errore.

Non voglio qui ri-elencare gli errori marchiani ed evidenti di chi ha voluto o comunque sostenuto una divisione che non poteva portare ad altro che a questo.

Mi limito ad alcune considerazioni paragonando il risultato di Buccinasco a quello di altri comuni della Provincia.

A Buccinasco si è andati meglio che altrove: San Donato sconfitta pesantissima, Garbagnate nemmeno al ballottaggio, Magenta sconfitta, Abbiategrasso sconfitta del Sindaco uscente e via elencando.

Forse ce la faremo solo di stretta misura a Melegnano, sfruttando il traino del Sindaco uscente, Bellomo, che ha sempre contato sul suo gradimento personale da parte dei cittadini.

E' quindi presumibile che se fossimo arrivati alla scadenza elettorale senza che un'operazione di polizia avesse ribaltato il normale ruolo della democrazia anche qui il risultato avrebbe potuto essere diverso: mi piace ricordare che un sondaggio sul mio gradimento da parte della città aveva dato un risultato del 70%, quindi a livello di quello di Tosi a Verona, per intenderci.

Era però necessario che chi rappresentava il Centro-destra in questa campagna elettorale si impegnasse nel sostenere due semplici cose: a) la Follia del mio arresto e della mia carcerazione, Follia da dimostrare non con gli slogan ma con la semplice lettura degli atti di accusa che avevo messo a disposizione di chiunque li volesse leggere b) la rivendicazione della positiva storia di buona amministrazione del Centro-destra a Buccinasco.

Nulla di questo è stato fatto permettendo: da un lato l'emergere di una "galassia dei moderati" che, senza storia alcuna sul territorio e rivendicando un'autoreferenziale "presentabilità", ha potuto, quasi indisturbata, gettare fango sul Centro-destra, salvo poi, in dirittura d'arrivo, fingere di accorgersi che così si sarebbe fatto vincere la sinistra e dall'altro la mia emarginazione dalla campagna elettorale con quel poco o tanto di consenso e di fiducia che, in chi conosce la storia non solo per sentito dire, è rimasta.

Non mi resta che un'altra triste considerazione nel 2007 vinsi le elezioni con 8.500 voti al Primo turno. Oggi G.B. Maiorano prende il mio posto con circa 5.000 voti, un quarto circa dell'elettorato e il 20% della popolazione di Buccinasco, mi pare una sconfitta tragica della democrazia, una sconfitta che non può essere addebitata alla Magistratura ma alla Politica che non ha voluto opporsi ad essa.

mercoledì 16 maggio 2012

Le ragioni della logica

Le mie recenti polemiche hanno fatto dire a qualcuno che io al prossimo ballottaggio abbia deciso di sostenere Maiorano, chiariamo subito; non è vero.

Sono un uomo di destra, mi riconosco nei valori del liberalismo moderno (Pascal Salin, per dirne uno) ho un percorso personale e, lasciatemi dire, filosofico, che con i valori della sinistra statalista non c'entra nulla: nulla a livello ideologico, nulla a livello di politica nazionale, nulla, anzi ancor meno, a livello di politica locale: i leader della coalizione di Maiorano sono stati i miei peggiori avversari durante il mio mandato, nulla mi unisce a loro e, tanto meno, loro, mai mi vorrebbero vicino. Ho pagato con tre mesi di carcere la mia scelta di campo e mai la rinnegherò.

Qualcuno allora ha provato a dire che la mancanza di sostegno da parte del PDL (che pure un po', almeno per quello che ho fatto nelle battaglie per la giustizia, quando gli opportunisti si tenevano ben acquattati, me lo dovrebbe) nella mia vicenda processuale mi ha spinto ad andare contro al mio partito e alla mia "creatura" Politica Giovane: neanche questo è vero, non più tardi di 10 giorni fa sostenevo apertamente Politica Giovane che era alleata con il PDL nel nome di Serena Cortinovi (che alcuni insistono a chiamare Cortiana, ma è un errore).

Quello che davvero non posso sopportare è l'incapacità di unire, di aggregare, di proporre contenuti unitari che facciano emergere negli elettori la consapevolezza che, dalla parte opposta di Maiorano, ci sia una coalizione forte e capace.

La ricetta per vincere c'era, e, perdonatemi, ve la presento partendo dagli avversari. Dunque, Carbonera, Maiorano e Pruiti sono stati protagonisti di una delle amministrazioni più bocciate dai cittadini di Buccinasco, la mia vittoria al primo turno 5 anni fa ha avuto proporzioni rare contro un Sindaco uscente, eppure, loro, hanno saputo presentarsi come una novità senza emarginare il loro passato fallimentare: i tre moschettieri del fallimento sono in sella pur presentandosi come il nuovo e questo, piaccia o no, dà fiducia all'elettorato, perchè dà l'esempio di un gruppo che sa rispettare la sua storia, i suoi valori, le sue eredità: senza foglie di fico; facendo le necessarie auto-critiche, ma senza egoismi, gelosie o, peggio, faide. Loro ci sono, a testa alta, incuranti di "quello che dicono gli altri" senza subire le campagne più o meno diffamanti dell'avversario, ci sono compatti (almeno all'apparenza).

Noi abbiamo dato uno spettacolo desolante, ha cominciato la "galassia dei moderati" che ha fatto di tutto per dividere il fronte dei moderati aprendo la strada alla vittoria della sinistra, poi ci si è messo il Candidato Sindaco che è riuscito nel non facile compito di perdere l'UDC senza nemmeno acquisire la Lega, il tutto per inseguire una "galassia" che, durante la campagna elettorale esponeva manifesti con le manette. Sia detto per inciso, a Buccinasco non è impossibile mettere insieme i simboli dell'UDC, del PDL, della Lega e delle civiche moderate, io l'ho fatto al primo turno, oggi la situazione è ovviamente più difficile ma come fai ad aggregare le "galassie" esterne se nemmeno al tuo interno riesci ad unire?

Noi sempre a rimorchio, sulla difensiva, senza uno scatto di orgoglio, senza mai difendere e sostenere quello che di buono il CDX ha fatto per Buccinasco, noi impauriti dalla campagna stampa contro di me orchestrata dal circo mediatico-giudiziario al quale ormai non crede più nessuno se ci provi con un minimo di forza a contrastarlo, noi convinti che Buccinasco fosse già persa.

Ecco, il risultato del primo turno mi auguravo avesse fatto aprire gli occhi: a Buccinasco, pur nella sconfitta, siamo andati meglio che in molti altri comuni limitrofi non attaccati dalla macchina delle Procure, quindi è evidente che le difficoltà locali sono legate a problemi nazionali che con Buccinasco non c'entrano nulla.

Questa banale riflessione avrebbe dovuto spingere il Candidato Sindaco ad unire tutto il CDX con forza, senza paure, con orgoglio per i nostri valori, la nostra storia, la nostra capacità di proporre un progetto di città alternativo. E invece cosa leggo? Leggo una dichiarazione in cui si dice che la Giunta sarà fatta di gente che non ha avuto precedenti esperienze nell'amministrazione locale. Ancora sulla difensiva, spaventati, rammolliti a dire "siamo noi, ma solo questi non quelli" dando un chiaro segnale (falso, ma ovviamente così percepibile dall'elettorato) che noi siamo una compagnia di giro, di attoruncoli che si alternano sul palco a seconda dell'opportunità, di gente senza storia, senza valori condivisi; mentre di là c'è un'armata di gente che si stima, che è disposta a lavorare insieme che recita da anni unitariamente lo stesso copione; la commedia è brutta, può darsi, ma almeno gli attori si ricordano le battute.

Allora, che scelta mi resta? rassegnarmi a veder vincere Maiorano, rassegnarmi a vedere Buccinasco massacrata da altri 5 anni di Governo della Sinistra?

Sì, non mi resta altra scelta, ma non perchè io lo sostenga, o lo abbia mai sostenuto, ma perchè quando la tua squadra del cuore entra in campo senza orgoglio e non si batte, tu per un po' combatti da solo, poi provi a gridare agli altri di svegliarsi ma, alla fine, stringi la mano all'avversario e lo applaudi, sperando che questa sconfitta, almeno, serva davvero a creare, a Buccinasco come in Italia, una vera squadra di gente capace di combattere e di soffrire insieme, capace di aiutare il compagno in difficoltà, capace di far quadrato nelle avversità e di gioire insieme nelle vittorie, ecco, per un Centro destra come questo fatto di gente di questo spessore io ci sarò ancora e ci sarò sempre, altre cose mi interessano assai poco.

Concludo con due parole ai ragazzi di Politica Giovane: mi siete piaciuti. Vi siete messi a combattere in pochi, all'ultimo momento, senza tempo, senza mezzi, senza esperienza; ma con coraggio, auto stima e buona volontà, sapevate di lottare da posizioni perdute, ma lo avete fatto, e il 2,6% di cittadini ha riconosciuto il vostro impegno, avete preso più voti di Liste che preparano da oltre un anno la campagna elettorale. Voi, ragazzi miei, ci siete, e, se continuerete a crederci sarete il futuro Cominciamo a costruirlo, da subito, perchè ve lo dice uno che se ne intende... si invecchia in fretta.

martedì 3 aprile 2012

E' "iniziato" il Processo

Oggi sarebbe dovuto iniziare finalmente il mio Processo, quello chiave, quello centrale, quello per le cui accuse mi ha fatto stare in carcere per tre mesi come se fossi un pericolosissimo criminale.

La data di questo inizio è stata fissata dalla corte oltre tre mesi fa, si presume quindi che tutti avessero avuto il tempo necessario per prepararsi a questa prima udienza.

Alle 9 e 30, come previsto è entrata la Corte ed è stato fatto l'appello, tra gli imputati eravamo presenti in 3 con i nostri avvocati.

Finito l'appello il Presidente ci ha informati che oggi non ci sarebbe stato il tempo nemmeno di formalizzare le procedure di inizio del procedimento ed ha proposto un rinvio al 5 Giugno.

Il Pubblico Ministero, lo stesso che mi riteneva persona da tenere strettamente detenuto, non contento, ha chiesto che il rinvio fosse procrastinato al 12 Giugno.

Quindi, delle due l'una, o non sono un pericoloso criminale, o, se lo sono, il Pubblico Ministero non sta facendo ciò che dovrebbe, e cioè accelerare le procedure che mi buttino definitivamente dietro le sbarre.

Cosa volete che vi dica, mi rendo conto che chiudere tutto con un patteggiamento senza pena sarebbe stata davvero la soluzione più conveniente, ma voi, amici miei avreste continuato a guardarmi in faccia con la stessa simpatia che avete oggi?

mercoledì 21 marzo 2012

E' passato un anno

E’ PASSATO UN ANNO

Il 22 Marzo dello scorso anno venivo prelevato con auto ed elicotteri dalla mia casa e portato nel carcere di Bollate dove sarei poi stato trattenuto per tre mesi.
Le accuse sono sempre quelle e ormai è inutile ripeterle, anzi, a dire il vero se ne è aggiunta una, e riguarda le mie responsabilità nell’inquinamento di un terreno, vicenda singolare: l’inquinamento venne realizzato prima che io divenni Sindaco e, soprattutto, fui proprio io a ordinare le indagini che scoprirono l’inquinamento.
Il processo principale comincerà il 3 Aprile, quello collaterale è stato rinviato all’11 Ottobre.
Ho rifiutato ogni forma di patteggiamento.
Il tutto merita un solo commento, è una follia.
Nel frattempo posso fare un bilancio.
Il mio principale problema è di carattere economico, sia per i costi di una lunga battaglia giudiziaria sia per l’aver perso in un sol colpo tutti i miei contratti di consulenza e lo stipendio da pubblico amministratore.
Piano piano mi sto risollevando, ma non è facile e ci vuole pazienza: la cosa grande e positiva è che la mia famiglia sta accettando con grande serenità i sacrifici che la situazione ci impone; spero che presto sarò in grado di ricambiare la loro fiducia.
Il mio partito mi sta deludendo, non tanto perché mantiene nei miei confronti la situazione di “sospeso”, quanto e soprattutto per le incertezze e le ambiguità con cui si muove sul tema della giustizia, come se la procura di Milano sia o meno antagonista della politica a seconda di chi è l’imputato; insomma un garantismo un giorno sì e un giorno no e senza una minima voglia di approfondire i fatti che vedono coinvolti i suoi esponenti.
Le soddisfazioni me le stanno dando i miei ragazzi di Politica Giovane, il vero progetto politico che oggi mi affascina e che spero di portare ai successi che merita.
Là dove avrei voluto che fosse realizzato un supermercato drive utilissimo a tutti i cittadini ora sorge un magazzino di materiali per l’edilizia, Michele è stato messo in stato di semi-libertà, Roberto tra un mese andrà in comunità di recupero a scontare gli ultimi due anni, Francesco dovrebbe presto avere l’affidamento sul territorio, Renato è in semi libertà e lavora a Nerviano, Tino ha smesso di studiare, l’ergastolano Biffi è morto, e forse è meglio così.
Loris Cereda

giovedì 16 febbraio 2012

Lettera aperta al Presidente Silvio Berlusconi

Caro Presidente,

Ho letto con grande interesse la tua Lettera Aperta del 16 Febbraio.
Sono uno di quelli che "malauguratamente ha la sventura di entrare nel tunnel della mala giusizia" e che essendo un "cittadino normale" rischia che la Procura decreti la sua "fine".

Sono stato arrestato sulla base di un teorema incredibile e trattenuto per tre mesi in carcere; durante la carcerazione ho sempre gridato la mia innocenza, anche grazie alle colonne di questo giornale, ho rifiutato un comodo patteggiamento e a quasi un anno dall'arresto sono in attesa che inizi il processo di primo grado.

Non ti annoio con i dettagli della vicenda, ti faccio notare però alcune coincidenze interessanti: nel Maggio del 2010, come Sindaco di Buccinasco del PDL, facevo un'iniziativa che aveva grande risalto sulla stampa contro il sistema delle interecettazioni telefoniche, nel Giugno dello stesso anno il mio telefono cominciava ad essere intercettato; nel Febbraio del 2011 rilasciavo a Luca Fazzo un'intervista fortemente critica nei confronti della Procura di Milano e della sua ossessione antagonista nei confronti della politica, nel Marzo del 2011 venivo arrestato.

Mentre ero in carcere ed infuriava la polemica davanti a Palazzo di Giustizia mi sentivo un prigioniero di guerra che pagava con coraggio il suo tributo alla causa.
Una volta uscito però, con mia grande delusione, invece di sentirmi supportato dal Partito per le idee liberiste e liberali del quale stavo combattendo, mi sono trovato completamente isolato e dimenticato. Mi sono allora sentito come un reduce dal Vietnam che dopo aver combattuto per il suo paese si trovava quasi a doversi vergognare di ciò che aveva fatto.

Ho quasi la sgradevole impressione che, chi combatte con coraggio e in prima fila  (pagando di persona) per una giustizia più giusta, sia da tenere distante affinchè la Procura di Milano non se la prenda troppo, è triste ma mi pare proprio sia così.

Io credo che tu voglia un partito di uomini e non di opportunisti e continuo con orgoglio a supportare il centro-destra, non ho la tua forza e non so se "sono strutturato per resistere", comunque, per il momento, in completa solitudine, resisto e combatto.

Ci tengo però a farti notare qual'è il destino che i tuoi colonnelli riservano ai soldati feriti, non solo per me, ma, e soprattutto, per il movimento, che di soldati coraggiosi oggi ha un estremo bisogno.

Tuo

Loris Cereda

giovedì 2 febbraio 2012

In Italia nessuno tocchi i Magistrati

Un emendamento della Lega ha permesso di far diventare legge anche in Italia una norma di normalissima civiltà giuridica: chi sbaglia paga. 
Siccome però in questo caso a pagare sarebbero i magistrati, i quali pretendono il diritto di rovinare la vita delle persone senza però correre alcun rischio, allora subito si alza il putiferio. 
Il loro sindacato, ovvio, uno dei più retrivi strumenti di difesa della casta, e insieme a loro quei partiti politici che, guarda caso, traggono grandi vantaggi dagli errorini di questa casta (che guarda caso con loro non sbagliano mai. 
Si vergognino. 
Era ora che la politica manifestasse un cenno di orgolio, speriamo non sia l'ultimo. 
Altre due riforme sono necessarie: 
a) Disciplina della custodia cautelare (oggi usata come mezzo di tortura). 
b) Limite alla discrezionalità dei magistrati nella definizione delle priorità (Sono gli eletti dal popolo che hanno il diritto/dovere) di dire quali siano i reati da perseguire prioritariamente e non i giudici sulla base del loro tornaconto personale (fama, pubblicità, amicizie politiche).

lunedì 30 gennaio 2012

Ora tocca a noi

Le primarie della Sinistra si sono concluse con l'esito da tutti previsto, il loro candidato Sindaco sarà Gianbattista Maiorano, l'uomo indicato dall'apparato del PD.
Alcune valutazioni possono essere fatte, partiamo dai perdenti.
Ciocca: ha comunque dimostrato che a Buccinasco Rifondazione c'è ed è forte, il suo nome aveva poche possibilità di smuovere le parti più estreme, la strumentalizzazione poi dei guai del figlio ha fatto il resto, ma il 13% è comunque una quota di tutto rispetto.
Venturini: A dir la verità è andata fin troppo bene, nessuno la conosceva, forse se la Sinistra voleva davvero dare una chance ad un candidato donna c'erano altri nomi più pericolosi, ma tant'è.
Gusmaroli: un voto d'opinone importante, che, in estrema sintesi, significa: sono del PD ma Maiorano, per favore, no.
Pruiti: il risultato è andato oltre le mie aspettative, forse non oltre le sue. Si conferma comunque che il tentativo di creare una politica nuova per Buccinasco alleandosi al PD è un errore colossale.
Ha vinto Maiorano, dicevamo, un ex-dc, passato attraverso le varie tormente della politica nazionale, ed arrivato, dopo lunghe peripezie ed una meritata pensione, ad essere il candidato Sindaco di Rifondazione comunista, niente male davvero per l'inossidabile GBM.
Può vincere? La logica direbbe di no. In un momento dove l'indice di gradimento dei partiti è ai punti più bassi della storia GBM rappresenta la continuità tra tutte le nostre repubbliche,la prima, la seconda e quella terza che in molti reclamano più partecipata ed attenta alle esigenze dei cittadini.
Non è un uomo nuovo, non rappresenta il nuovo, non ha idee nuove.
Per batterlo però dobbiamo, noi del Centro-destra. offrire un'alternativa credibile.
Le componenti per farlo ci sono, smettiamola, e lo dico io che ne pago le conseguenze più dure, di stare seduti su ciò che di inaudito la Procura di Milano ha fatto e sulla sua volontà di eliminarci, almeno non diamogli la soddisfazione di avercela fatta! Reagiamo e combattiamo per Buccinasco, per tutti i cittadini che vogliono gente efficiente e capace, per i nostri elettori, per le nostre idee libere e liberali.
Le componenti, dicevo, ci sono: PDL, con le tre parti laica, cattolica ed ex AN,  gli amici di Lanati, i miei amici con in testa il gruppo di Politica Giovane, Insieme per Buccinasco.
Dobbiamo ritrovare l'unità che già ci ha fatto vincere e poi il percorso sarà tutto in discesa e anche il dialogo con gli amici dell'UDC non sarà difficile.
Facciamolo per Buccinasco, facciamolo per noi, fatelo per me.